Loretta Sebastiani

Loretta Sebastiani
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Sarde a beccafico

Ricetta tradizionale siciliana

Le sarde a beccafico che vi proponiamo sono fatte seguendo la tradizione palermitana. Questo tipo di pesce azzurro viene arrotolato intorno ad un composto di uvetta, pinoli, pane grattato, prezzemolo e poi cotto in forno. La ricetta catanese invece prevede un ripieno e una presentazione diversa.Sono molto gustose, si prestano ad essere servite come secondo piatto ma anche come antipasto. Abbinate un vino bianco, i consigli più sotto.

difficoltà : facile

tempo: 1 ora 10 minuti

calorie: 460 (kCal)

Ingredienti / Dosi per 4

  • Sarde fresche - 800 g
  • Pane grattugiato - 7 cucchiai
  • Uva sultanina - 50 g
  • Pinoli - 40 g
  • Zucchero - 1/2 cucchiaio
  • Prezzemolo fresco - qualche stelo
  • Alloro secco - diverse foglie
  • Limoni - 1
  • Olio extravergine d'oliva - 5 cucchiai
  • Sale
  • Pepe, se piace
Difficoltà:
facile
Tempi:
preparazione: 40 minuti
cottura: 30 minuti
totale: 1 ora 10 minuti
Quante calorie ha una porzione?
Energia: 460 (kcal) 23 % - 1923 (kJ)
Proteine: 34,3 (g) 69 % GDA
Grassi: 24,3 (g) 35 % GDA
Carboidrati totali: 27,7 (g) 11 % GDA
di cui zuccheri: 15,0 (g) 17 % GDA

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Indicazioni sui principali allergeni

allergie: attenzione alla presenza di glutine allergie: ricetta senza crostacei allergie: ricetta senza uova allergie: attenzione alla presenza di pesce allergie: ricetta senza arachidi allergie: ricetta senza latticini allergie: attenzione alla presenza di frutta a guscio allergie: ricetta senza soia

Questa lista di allergeni (rif. "EUFIC") ha solo carattere divulgativo. Ogni ingrediente o coadiuvante tecnologico usato nella preparazione di alimenti che provichi allergie o intolleranze alimentari deve essere segnalato nelle etichette dei prodotti in vendita o nei menu offerti nei posti di ristorazione.

Ricetta sarde a beccafico

Preparazione e cottura

sarde a beccafico ancora crude nella teglia
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Sarde a beccafico prima della cottura
  • - Pulite le sarde e preparatele.
    Tagliate la testa alle sarde, evisceratele ed apritele a libro togliendo la lisca centrale ma cercando di mantenere la coda.
    Squamatele e lavatele velocemente sotto l'acqua corrente.
    Tamponate l'eccesso di acqua con un panno o carta da cucina assorbente.
  • - Preparate il ripieno.
    Nel frattempo fate rinvenire in acqua tiepida l'uvetta.
    Preriscaldate il forno a 180°C.
    Prendete 6 cucchiai di pane grattugiato e spargetelo in una teglia rivestita di carta di alluminio.
    Infornatelo fino a quando non prende un bel colore dorato.
    Nel frattempo mondate e lavate il prezzemolo.
    Tamponate l'eccesso di acqua con carta assorbente da cucina.
    Trasferite il pane grattugiato in una ciotola.
    Aggiungete due cucchiai di olio, i pinoli, l'uvetta ben strizzata, prezzemolo tagliuzzato e lo zucchero.
    Regolate di sale e pepe.
    Mescolate molto bene.
  • - Preparate la teglia.
    Usate la stessa teglia rivestta di alluminio in cui avete dorato il pane grattugiato.
    Spruzzate un cucchiaio di olio sulla superficie.
  • - Farcite le sarde.
    Prendete un cucchiaino abbondante di ripieno e distribuitelo sulla superficie interna di ciascuna sarda.
    Procedete dalla testa verso la coda lasciando libera la parte terminale.
    In questo modo eviterete che il ripieno fuoriesca troppo.
    Arrotolate la sarda dalla testa verso la coda.
    Disponete ogni sarda nella teglia in modo che siano vicine l'una all'altra come vedete nella foto.
    Tra una sarda e l'altra mettete le foglie di alloro.
    Se avanzate del ripieno lo potete spargere sulle sarde.
    Spargete il pane grattugiato rimasto sulle sarde.
    Spremete il limone e unite il succo all'olio rimasto.
    Sbattete in modo da avere un'emulsione.
    Distribuite l'emulsione sulle sarde aiutandovi con un cucchiaio
  • - Infornate per almeno 20 minuti.

A tavola

  • - Servite le sarde a beccafico calde dopo averle disposte sul piatto di portata.

Suggerimenti

Consigli utili

  • - Scegliete sarde non troppo piccole, di medie dimensioni, carnose e fresche.
  • - I periodi dell'anno migliori per gustare le sarde sono estate ed inverno.
  • - Questa che vi proponiamo è la ricetta autentica delle sarde a beccafico in estate quando non si trovano le arance. In inverno il limone viene sostituito dalle arance. E secondo me e mio marito sono anche più buone.
  • - Le sarde a beccafico devono il loro nome alla loro origine di cui vi parlo più sotto. Arrotolarle dalla testa alla coda consente di mantenere in evidenza la loro coda che può ricordare quella di un uccellino, il beccafico appunto. Ora, non è sempre facile mantenere intatta la coda soprattutto quando le sarde sono fresche e diventa complicato anche staccare la lisca centrale. Quindi non vi preoccupate se alcune sarde saranno senza coda ^_-
  • - Ci sono ovviamente molte varianti come sempre succede con le ricette tradizionali italiane. Qualcuno per esempio aggiunge al ripieno anche la scorza di arancia o limone. Qualcun altro aggiunge anche dell'aglio. Io in estate metto un po' di erba cipollina fresca.
    Ho letto su qualche ricetta di far tostare il pane grattugiato direttamente nell'olio. Secondo me, visto che il piatto non è propriamente delicato, un'azione del genere lo appesantisce ancora di più.
  • - Versione catanese delle sarde a beccafico. Le sarde, pulite esattamente come ho descritto, vengono fatte marinare un paio d'ore nel'aceto. Poi vengono tolte dalla marinatura e asciugate. Si prepara un ripieno di uova, pangrattato, pecorino o caciocavallo, aglio e prezzemolo che viene distribuito su metà delle sarde. Poi le sarde si accoppiano, pancia contro pancia, una con il ripieno e l'altra senza. Si infarinano, si ripassano nell'uovo sbattuto e si friggono. Le servono calde o fredde. Piatto un po' troppo pesante da realizzare e così vi rimandiamo a questo sito che confrontato con tanti altri ci sembra molto affidabile per avere dosi e ingredienti della sarde a beccafico, versione catanese. Link più avanti.
    Anche a Messina si procede nello stesso modo ma, in aggiunta, le sarde fritte in questo modo si possono insaporire in un sugo di pomodoro, capperi e olive.

Idea menu

  • - Più che servirle come secondo io le preparerei come antipasto. In inverno le abbino ad una insalata di arancia (link alla ricetta più avanti) per aprire un menu di mare. In estate sono ottime in un barbecue di pesce da servire come stuzzichino in attesa del pesce grigliato. Oppure le potete abbinare in un antipasto di mare ad altri bocconcini sfiziosi.
  • - Questo mio suggerimento escluderebbe la possibilità di servirle come secondo piatto. Il perchè lo spiego nelle note di alimentazione. Le sarde sono da gustare nel menu di tutti i giorni in ricette molto più semplici ;)

I link utili per questa ricetta

Note di alimentazione

  • - Uno guarda le calorie delle sarde a beccafico e può pensare che non siano molto alte. In realtà dovete considerare quanto è la porzione e paragonarla alla quantità di calorie che si possono ingerire in un pasto (500 - 700). Nel piatto vi ritrovate 4 o 5 sarde. Allora, la domanda è: le sarde a beccafico possono rientrare nel menu quotidiano? direi proprio di no. Sono una golosità e tali devono rimanere se ci tenete alla linea e alla salute.
  • - Le fibre non sono molto alte, solo 2,1 g contro un fabbisogno giornaliero di 23 g.

Loretta

Qual è il vino giusto per la ricetta " Sarde a beccafico "?

Quando prepariamo le sarde a beccafico, una ghiottoneria che ci concediamo molto raramente (peccato!), io e mio marito abbiniamo l'Alcamo bianco o il Delia Nivolelli bianco un po' più difficile da trovare. D'altra parte siamo convinti che ogni piatto tradizionale deve essere gustato con un vino locale e la Sicilia produce grandi vini bianchi ;) Gli stessi vini possono poi essere abbinati a molti altri piatti a base di pesce.

Un po' di storia

Le sarde a beccafico sono una ricetta palermitana nata tra le fasce sociali più povere della zona.
Nelle case dei nobili siciliani la servitù cucinava e serviva i beccafichi. Uccelletti che, cibandosi dei fichi in estate e all'inizio dell'autunno, diventavano particolarmente saporiti. I commensali erano particolarmente ghiotti delle interiora e del ripieno e mangiavano questi uccelletti prendendoli per la coda.
La cacciagione era però troppo cara per le persone povere che si sono industriate a ripetere la ricetta con quello che si potevano permettere, le sarde appunto. Capito ora la presenza delle code delle sarde? ;)

Il pesce però spesso non era fresco e i pinoli hanno fatto la loro comparsa proprio per questa ragione. All'epoca si credeva che i pinoli potessero eliminare i problemi associati al pesce non fresco.