Il Matrimonio

É bene ricordare da subito che, secondo l'etichetta, il fotografo in chiesa non dovrebbe entrare; la sua presenza al giorno d'oggi è però tollerata, purchè non sia eccessivamente invadente, da quasi tutti i parroci. In municipio i problemi sono minori anche se gli eccessivi flash non sempre sono consentiti. Un po' di discrezione non va mai male.
Per gli sposi il momento della cerimonia è il più importante della giornata e devono potersi concentrare sulla gestualità e sulle parole senza essere soverchiati o accecati da luci intense o distratti da improvvisi flash. Così sarà bene raccomandare discrezione anche ai fotografi improvvisati nella schiera di parenti e amici.
É comunque molto bello poter avere anche la registrazione dell'intera cerimonia; a distanza di tempo può rinverdire le vecchie promesse e ha sicuramente un suo fascino. A questo possono però pensare gli invitati provvisti di cinepresa senza dover caricare ulteriormente il costo del fotografo che è già quasi sempre esorbitante.
In chiesa o in municipio le foto migliori sono sicuramente quelle del fotografo professionista che in genere conosce i giochi di luce e di ombre dell'ambiente e non si fa prendere in contropiede.
Attenzione poi alle fotografie di rito alla fine della cerimonia dopo aver apposto le firme. Spesso il fotografo trattiene troppo a lungo gli sposi ancora all'interno della chiesa o del municipio mentre fuori aspettano parenti e amici con la sola voglia di fare festa. L'album delle fotografie sarà pure importante ma le persone lo sono sicuramente di più.
Così usciti dal luogo dalla cerimonia sarà bene consentire solo le foto a chi poi non parteciperà al ricevimento ed evitare i gruppi di famiglia che si potranno sempre fare poi. A meno che non ci sia un po' di tempo tra questo momento e l'inizio del ricevimento. In questo caso deve essere premura di chi organizza pensare a far passare questo tempo comodamente alla maggior parte degli invitati soprattutto quelli di una certa età. Le lunghe attese soprattutto in piedi dentro le scarpe nuove non sono mai ben accolte.

Loretta