Il Matrimonio
I documenti necessari per i vari riti, la comunione dei beni ...
La decisione di sposarsi comporta tutta una serie di preparativi tra cui una parte non trascurabile di carattere
burocratico.
Innanzi tutto bisogna scegliere tra rito religioso e rito civile. Le coppie decidono ormai
liberamente in base alle più diverse considerazioni e convinzioni. Sono fuori posto nell'attuale società i
ricatti di genitori e parenti vari che vorrebbero orientare la scelta del rito in base ad opportunismi sociali o convinzioni
religiose; le ingerenze, soprattutto quelle pesanti, potrebbero minare alla base la futura unione. É un consiglio
alle famiglie che dovrebbe essere seguito in tutta la fase dei preparativi. Suggerire, dialogare, far meditare sì,
imporre mai!
Una volta fatta la scelta, bisogna mettersi in moto. Di seguito vi proponiamo un piccolo vademecum utile per sapere i
principali passi da fare.
Rito religioso
La coppia si deve presentare al parrocco della parrocchia di residenza con un congruo anticipo rispetto alla data desiderata;
questo consiglio vale soprattutto per le grandi parrocchie in cui molte attività e funzioni devono essere programmate
per tempo.
Nella visita iniziale si richiedono le informazioni che interessano e soprattutto viene fissata la partecipazione al corso
prematrimoniale che può avere una durata variabile da poche settimane a qualche mese a seconda della sede. Il rilascio
del diploma o certificato di partecipazione al corso è requisito fondamentale per il rito religioso.
Sono richiesti poi il certificato di Battesimo e Santa Cresima, rilasciati dalla parrocchia o dalle parrocchie in cui sono
stati celebrati.
Oltre a questa documentazione i futuri sposi vengono "interrogati", separatamente o congiuntamente, ma sempre
benevolmente e con estrema simpatia, dal parroco della propria parrocchia sulle loro intenzioni.
A questo punto, espletate queste modalità e controllata tutta la relativa documentazione, il Parrocco affigge le
pubblicazioni che debbono indicare le generalità degli sposi e il luogo dove verrà celebrato il matrimonio
(che può anche essere diverso dalla parrocchia di residenza dei promessi sposi). Se le parrocchie di appartenenza
sono diverse, le pubblicazioni devono essere esposte in entrambe. Tempo abbligatorio: otto giorni e due domeniche consecutive.
Il parroco stesso che ha curato il tutto chiederà anche le pubblicazioni civili in Comune. Infatti, come si sa, il
rito religioso ha anche effetto civile.
Rito civile
Oggi le pratiche si sono snellite al punto che basta presentarsi all'Ufficio di Stato Civile del comune di residenza di
uno dei due sposi. Il funzionario provvede d'ufficio a richiedere ai comuni di nascita e di residenza di entrambi i
documenti necessari. Ottenuti i documenti, fissa un nuovo apuntamento con la coppia e redige un verbale di pubblicazione e
l'atto di pubblicazione stesso. Trascorsi otto giorni ci si può sposare. Non è più quindi necessario
il vecchio iter del consenso davanti ai testimoni.
Ci sono comunque dei casi particolari in cui servono documenti aggiuntivi: vedovi, vedove, liberi di stato, minorenni,
stranieri. Consigliamo di rivolgersi direttamente al comune di residenza per maggiori dettagli.
Nel caso di rito religioso l'unico documento che i futuri sposi devono presentare in comune è la richiesta di
pubblicazione sottoscritta dal parroco.
L'Ufficiale di Stato Civile nel redigere gli atti chiede alla coppia se ha deciso per la separazione o la comunione dei beni.
Se si opta per la comunione dei beni non è necessario alcun documento aggiuntivo. I cnniugi potranno poi, in qualsiasi
momento, modificare il tipo di regime patrimoniale e quindi passare dalla comunione dei beni alla separazione o viceversa.
Questo argomento è molto delicato. Cercheremo di schematizzare le conseguenze di entrambe le scelte ma il suggerimento
è quello di sentire comunque persone esperte e di rifletterci molto bene e seriamente.
Comunione dei beni
Comunione significa che la proprietà dei beni acquistati dopo il matrimonio è di tutti e due i coniugi e
non è possibile una separazione di essi o un'amministrazione separata.
Le categorie dei beni che rientrano nella comunione sono le seguenti:
- - gli acquisti compiuti dai coniugi, anche separatamente, dopo il matrimonio (casa, auto ...)
- - i frutti dei beni propri di ciascun coniuge (interessi bancari)
- - i proventi dell'attività separata di ciascun coniuge (stipendio ...)
- - l'azienda gestita da entrambi i coniugi e costituita dopo il matrimonio
- - gli utili e gli incrementi dell'azienda costituita prima del matrimonio da uno dei due coniugi purchè sia gestita da entrambi dopo il matrimonio
Sono invece esclusi dalla comunione dei beni e quindi rimangono proprietà del singolo:
- - i beni che ciascun coniuge aveva prima del matrimonio
- - i beni avuti dopo il matrimonio per donazione od eredità
- - i beni di uso strettamente personale ed i loro accessori (gioielli, attrezzature ...)
- - i beni che servono all'esercizio della professione (macchine utensili, apparecchiature ...)
- - i beni ottenuti come risarcimento di un danno fisico (pensione di invalidità, assicurazioni ...)
- - i beni acquistati con il ricavato della vendita di uno dei beni sopra descritti
La comunione dei beni inoltre privilegia il coniuge superstite nei confronti degli stessi fgli e di altri eventuali eredi. Infatti in caso di morte di uno dei due coniugi, in regime di comunione dei beni, la successione ereditaria si applica sul 50% del patrimonio della famiglia (il rimanente 50% appartiene di diritto al coniuge superstite). Sembrano discorsi antipatici da fare nel clima festoso che precede un matrimonio ma è necessario ponderare bene tutte le eventualità.
Separazione dei beni
La scelta di questo regime patrimoniale consente a ciascuno dei coniugi di avere una propria posizione, indipendente; ognuno conserva la proprietà esclusiva non solo dei beni che aveva già prima di contrarre il matrimonio ma anche di quelli acquistati dopo.
Contratto prematrimoniale
Per fortuna non sembra prendere molto piede nella nostra società italiana mentre è molto gettonato all'estero tra i VIP. La sua stipula ha un carattere molto venale e mette in secondo piano ciò che fa nascere il desiderio di sposarsi e cementa poi l'unione nel tempo: l'amore, l'affetto, la stima e la fiducia.
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Autore: Loretta Sebastiani
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