Il lutto: come comunicare la morte

Partecipazioni, annunci murali e sul giornale, telegrammi, telefonate, sms

Come comunicare la morte di una persona cara? cosa dice il galateo? e il buon senso in tempi di tecnologia avanzata? Ci sono delle regole che spettano ai familiari stretti e altri comportamenti che competono agli altri parenti, amici e conoscenti. Cerchiamo di ricapitolarli.

La comunicazione della morte
La comunicazione della morte: annunci funebri

Cosa dice il galateo

  • - Prima di tutto la notizia della morte deve essere diffusa il più possibile.
    Questo può avvenire prima delle esequie oppure per volontà del defunto o della famiglia a funerali avvenuti.
  • - La sobrietà è di rigore sia per i titoli che per la ricerca delle parole usate.
    È consentito l'uso dei titoli solo per i morti giovani.
    Per gli altri ricordate le parole di Totò: la morte è una livella.
  • - L'annuncio deve contenere, oltre alle generalità del defunto, ben chiaro il luogo dove avverrà la cerimonia funebre, il giorno e l'ora ed ogni altra indicazione utile ad organizzarsi per chi vuole partecipare.

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Cosa dice il buon senso

Faccio di seguito l'elenco dei vari mezzi di informazione sottolinenando via via aspetti positivi e negativi di ciascuno. Tenete comunque presente che la sobrietà delle frasi è veramente importante. Il dolore per la perdita non si esprime certo con frasi "infiorettate" che puzzano lontano un metro di falsità.

  • - Annunci murali. Sono obbligatori. Si prenderanno con l'agenzia di pompe funebri gli accordi giusti per non utilizzare tutte i punti di affissione se si vive in una grande città ma solo le zone interessate o i luoghi nevralgici nella vita del defunto.
    In una cittadina o paesotto andrebbero affissi ovunque.
    Attenzione alle parole usate. Non cadete nella retorica. L'annuncio deve essere sobrio e parco.
    Piuttosto devono essere ricordati tutti i parenti del defunto nel dare l'annuncio in modo che chiunque legga possa riconoscerlo. A volte il nome ed il cognome del defunto può non suscitare nessuna correlazione ma il nome di un parente e dei suoi congiunti si.
  • - Annunci sui giornali. In genere sono da far pubblicare per i defunti ben conosciuti per la loro attività, qualunque essa sia. Possono partire dalla famiglia ma possono essere richiesti da amici o semplici conoscenti che vogliono testimoniare in questo modo la partecipazione al dolore.
    Anche in questi casi evitate titoli e retorica. A volte certi annunci sui giornali danno molto fastidio testimoniando più che altro rapporti di deferenza con parenti del defunto.
  • - Telefono o cellulare. Il telefono è il mezzo di comunicazione più pratico. Ci mette in contatto diretto con il parente o l'amico stretto con cui vogliamo parlare. Molto meglio degli SMS. Sono freddi e distaccati in questi momenti. Dare certe notizie così telegraficamente può suscitare reazioni indesiderate.
    Affidatevi a pochi familiari e amici che poi si incaricheranno di diffondere la notizia.
    Continuare a telefonare e parlare con tutti dello stesso argomento non aiuta certo chi è coinvolto più direttamente e poi purtroppo ci sono delle incombenze più urgenti.
  • - Telegramma. Meno che mai il telegramma. In un'epoca in cui tutti sono raggiungibili con il telefono non vi fate tentare da questo mezzo di comunicazione ormai desueto in questi casi. A meno che situazioni del tutto particolari non vi obblighino!
  • - Partecipazioni. Oggi assolutamente superate, veramente cose d'altri tempi.

I ringraziamenti dentro gli annunci. Da qualche tempo sta diventando un'abitudine inserire nello stesso annuncio la frase di rito dei ringraziamenti.
Questa cosa non la condivido. È l'ennesima testimonianza di quanto stiamo diventando pigri.
Non ci vuole poi molto a ringraziare personalmente quanti anche a spese del loro tempo hanno voluto esserci vicino.
Loro hanno mostrato affetto, perché noi no? ne parleremo nella pagina specifica dei ringraziamenti

Loretta